Il Fatto Quotidiano

Ecco, gentile direttore, l'ho presa in parola. Da poco più di dieci minuti, dopo 9 anni di fedele e convinta lettura e abbonamento, nonché "sostenitore" del quotidiano da lei diretto, l'ho piantata. Non sono più né abbonata, né sostenitrice. E questo a causa del suo articolo odierno. Gli argomenti da lei addotti, le imprecisioni e la ambigua rappresentazione dei fatti, per sostenere una tesi a mio giudizio falsa e quindi errata, mi obbligano, per rispetto di me stessa e dei valori in cui credo, a cessare il rapporto di fiducia che ho nutrito per tutti questi anni nei suoi confronti e di molti dei suoi collaboratori. Scrivo queste parole con profonda tristezza e amarezza e vivo questa brutta conclusione del mio rapporto con il suo quotidiano come il tradimento da parte di persone in cui ho convintamente creduto fin dal primo momento, condividendo idee, progetti e impostazioni. Se posso permettermi un'ultima riflessione, anzi un invito, la prego di leggere, se già non l'ha fatto, l'articolo del sen. Manconi sul Manifesto di oggi 4 agosto, Reato d'altruismo. Mi identifico in ogni parola. Auguro a lei e ai suoi collaboratori di continuare un ottimo lavoro cominciato 9 anni fa, anche con la mia partecipazione, con onestà intellettuale e rispetto dei fondamentali diritti dell'essere umano. Giacinta Astraldi

È da molto tempo che seguo costantemente il vostro giornale. Prima esclusivamente su carta stampata, non mi ritengo un nostalgico, mi piaceva l’idea di avere mezz’oretta tutta per me x leggere il giornale in santa pace. Poi i ritmi di lavoro, gli impegni quotidiani sono aumentati e quindi mi rendevo conto che troppo spesso rinunciavo di comprare e leggere il vs giornale. Aborrivo l’idea di leggerlo su uno smartphone ma, piuttosto che rinunciarvi, mi sono adattato e devo dire che non è poi così male leggervi immancabilmente tutti i giorni pur se su un aggeggio infernale come il telefono. Approfitto per farvi i complimenti perché incredibilmente, quando cominciavo a perdere la speranza, ho “incontrato” voi e mi sento come in mezzo ad un gruppo di cari amici con i quali condivido immancabilmente tutte le vs cronache e notizie con relativi retropensieri. Ci vuole professionalità incredibile a fare il vs mestiere come lo fate voi, ma soprattutto tanto coraggio ed io, nel mio piccolo, non vi farò mai mancare il mio sostegno. Grazie per quello che siete e rappresentate; l’ultimo baluardo della stampa libera. P.S i libri comunque continuò a leggerli cartacei. Su questo, sono sicuro, non cambierò mai.

La versione classica dovrebbe avere interattiva l'indicazione della pagina dove continua l'articolo (cercare la pagina in calce non è veloce). La versione nativa ha il percorso di lettura obbligato e non si può scegliere subito l'articolo da leggere ma occorre scorrere i titoli e poi scegliere. Comunque ci si abitua abbastanza. Desidero ringraziare x l'onesta' dell'informazione che ci date anche se confesso dopo ogni lettura sono demoralizzato e indignato x quanto è marcio arrogante e bugiardo il mondo politico nella quasi totalità. E mi chiedo se e quando migliorerà. E che cosa ci riserva il futuro con cotali individui a governare. AUGURI

Il Fatto Quotidiano sempre a portata di mano. Normalmente, a casa, uso il desktop ma quando sono in viaggio o in vacanza, questa applicazione é impagabile. Comoda anche la possibilità poter leggere l'articolo in formato "nativo" senza dover necessariamente saltare da una pagina all'altra. In aggiunta alla recensione suscritta, già inviata in passato, vorrei sottolineare la "acutezza mentale" di qualche recensore che confonde il giudizio sulla funzionalità di una applicazione, con la critica ad un articolo del quotidiano. La critica ad un articolo, generalmente si esprime in calce all'articolo stesso; Ia recensione di un'applicazione è tutt'altra cosa.

Con l’aggiornamento dell’app si è rinunciato alla visualizzazione classica del pdf per pagina singola, rimasta, solo per la prima ed ultima. Non è una buona cosa considerato che, il giornale si sfoglia nel tablet in posizione verticale, assicurando una buona definizione, e quindi rapida lettura dei titoli e sottotitoli, indirizzando da subito il lettore all’interesse o meno, di affrontare l’articolo in quella pagina, “zoomando” sullo stesso, o passare ad altra pagina. Viceversa con le due pagine, come quando si fa con il giornale cartaceo aperto, si è costretti da subito ad ingrandire sui vari articoli per leggere i titoli, e pur ruotando il tablet la definizione sulle pagine affiancate non migliora granché. Insomma si andava decisamente meglio con la precedente versione.